Paola Bonacina: mountain bike, ski alp e … mamma sprint

Sportiva, appassionata, mamma, Paola Bonacina si racconta. Dalla sua passione per lo sci, per la montagna, per la mountain bike, ai sacrifici per quello che ama, per lei la passione e la voglia di fare sport sono elementi importanti da cui non si può prescindere.

Arriva la seconda delle interviste che stiamo conducendo in questo momento un pò particolare e dopo Cristian Boffelli, una biker bergamasca, Paola Bonacina, atleta che ha attraversato da protagonista differenti epoche della mountain bike. Il curriculum di Paola non si limita a quel titolo tricolore del 1999 e a quello Team Relay vinto con il quartetto di Pavan Free Bike nel 2017, nel suo palmares ci sono cinque maglie di campionessa regionale e diverse decine di gare vinte, essendo una delle poche donne italiane a correre con continuità nel ciclismo fuoristrada, una esperienza che ci racconta lei stessa.

Ciao Paola, inizia a parlarci dei tuoi primi dieci anni di mountain bike, fino al 2000…
“Non so come è nata la scintilla per la mountain bike, sta di fatto che ho iniziato a gareggiare nel 1992 con i fratelli Maffioletti e sono rimasta nella squadra di Villa d’Almè fino al ’96, pur facendo poche gare perchè la mia prima vera passione era per lo sci da discesa e la montagna, che ho ancora oggi. Nel 1994 vinsi la mia prima gara al provinciale di Predore e feci quinta al Campionato Italiano UDACE organizzata proprio dalla mia società. Nel ’96 vinsi una decina di gare, tra cui la cronometro di Endine Gaiano, il Campionato Europeo a Schio e la Coppa del Mondo a Villongo, dopo questi risultati decisi di passare alla Federazione con la Cicli Spreafico, ottenendo in una stagione 12 vittorie.
Con questi risultati passai a Bottecchia Squadra Corse, ma a metà anno la squadra chiuse e quindi eccomi in Pavan Free Bike per partecipare al Campionato Italiano Downhill a Selvino, dove arrivai terza. Il 1999 fù un anno speciale per me, con la maglia Pavan vinsi il titolo cross country a Telese Terme e l’argento al Campionato d’Inverno, ma lo fù ancora di più per la mia vita con il matrimonio e la nascita del mio primo figlio”

Dopo lo stop per il matrimonio e la maternità ….
”Partecipai alla Granfondo Felice Gimondi su strada arrivando seconda sul percorso corto, conclusi seconda anche al Campionato Italiano Cross Country a Chies d’Alpago e invece di lasciare ho raddoppiato! Sono passata alla Colnago Arreghini e ho iniziato a fare anche il ciclocross, vincendo il titolo tricolore a Prato. Con la squadra di Bolgiani sono rimasta fino al 2010, vincendo il Grand Prix d’Inverno e alcune gare della Liquigas Cup, nel frattempo nel 2005 e 2006 sono nati gli altri due figli”

E con tre figli ….
“Onestamente con la nascita del mio terzo figlio, pensavo di chiudere la mia carriera, ma trovai una buona soluzione con la 2R Bike che mi permetteva di impegnarmi con più libertà e meno obblighi. Sono rimasta con loro fino al 2014, vincendo diverse gare e il circuito Orobie Cup 2011, poi visto che ormai avevo cambiato idea, tanto valeva cercare di tornare ai livelli più alti e così sono tornata in Pavan Free Bike. L’esperienza di questi ultimi anni è stata bellissima e, una volta conclusa la stagione della mountain bike nei mesi invernali, insieme a mio marito Francesco facciamo qualche gara di sci alpinismo, quest’inverno mi ero preparata per partecipare ad un circuito di notturne, arrivando seconda alla fine delle sette prove”

Rientrata in Pavan Free Bike, Paola è tornata di nuovo in gruppo e in questi quattro anni ha raggiunto altri risultati importanti come i secondi posti ai Campionati Europei di Graz nel 2017 e in Repubblica Ceca nel 2019, il titolo di Campionessa Regionale 2017, le vittorie finali dei circuiti Santa Cruz Series (2019), Brescia Cup (2018) e Orobie Bike Challenge (2019).

Sei stata una delle prime atlete di Pavan Free Bike e, passati 29 anni dal tuo esordio, sei ancora qui, la mountain bike è proprio la tua grande passione?
“Sicuramente la mountain bike è una delle mie più grandi passioni, mi piace pedalare nella natura, vedere paesaggi nuovi o anche gli stessi, ma in giorni o stagioni diverse, mi diverte affrontare percorsi impegnativi e alla fine tornare a casa soddisfatta e contenta dell’allenamento fatto. E’ la stessa cosa che provo con lo sci alpinismo o semplicemente camminando in montagna, diciamo che mi piace fare sport”

Sei una delle poche bikers italiane in attività che ha vissuto gli anni epici della mountain bike, fino ai giorni nostri. Se potresti rivivere in questo periodo qualcuna delle tue gare passate, quale sceglieresti?
“Si, in effetti ho vissuto l’evoluzione della mountain bike. Ricordo la mia prima bici era una Stumpjumper della Specialized con forcella rigida e freni a cantilever. Certo i percorsi delle gare erano differenti e oggi sarebbe impensabile affrontarli con quelle bici. Comunque se penso ad alcune gare del passato, mi sono rimaste impresse la gara di Livigno nel ’97 dove vinse Paola Pezzo ed io arrivai quinta, prima amatore e perfetta sconosciuta, il Campionato Italiano DH a Selvino perchè proprio non me lo aspettavo di arrivare terza e, ovviamente la gara di Telese Terme dove ho vinto la maglia tricolore”

Hai anche qualche rimpianto?
“No, non direi. Penso di aver spaziato in tutte le discipline raccogliendo sempre buoni risultati e facendo molta esperienza”

Fai parte di una squadra composta prevalentemente da maschi. Cosa significa per una donna competere oggi in uno sport tipicamente maschile?
“Personalmente mi trovo e mi sono sempre trovata a mio agio in tutte le squadre che ho passato. Del resto chi pratica uno sport duro e faticoso deve avere un carattere forte e se non ce l’hai, beh allora o molli o diventi ancora più forte”

Come ti trovi in Pavan Free Bike, parlaci un pò di questa grande famiglia!
“E’ proprio come una grande famiglia e come tale ti mette in condizione di poter dare il meglio. In tutti questi anni non mi sono mai sentita in dovere di dare qualcosa in più se non ero in condizioni di farlo. Ciò che noi atleti dobbiamo fare è solo allenarci e prepararci alle gare, liberi da ogni altro pensiero, poi abbiamo il nostro presidente Antonio, che ci sostiene! E’ sempre presente alle gare, tifa per noi e ci vizia con i suoi dopo gara culinari. Non da meno il DS Claudio, sempre pronto all’assistenza nell‘area tecnica per cambio ruote e borraccia, per il primo e l’ultimo suo atleta. Siamo una vera squadra”

Sei anche mamma di tre ragazzi, ma riesci a conciliare tutto? Qual è la tua giornata tipo?
“Si, ho tre ragazzi ormai grandi, di 19, 15 e 13 anni, anche loro svolgono sport agonistico, sci alpino. Questo è bellissimo ma molto impegnativo sotto tutti i punti di vista, ammetto che è stata ed è dura, conciliare sport e famiglia, ma ci sono riuscita e questo grazie anche a mio marito Francesco.
Le mie giornate tipo non variano molto, normalmente la mattina la dedico alle faccende di casa, spesa e quando è in programma all’allenamento, poi via fuori dalla scuola per raccogliere Federica e successivamente in un altro istituto per caricare Edoardo, per poi raggiungere il loro allenatore al punto di ritrovo fuori città, nel tragitto i ragazzi si cambiano in macchina… Tutto questo in 20 minuti, perché poi salgono sul pulmino e vanno verso le stazioni sciistiche della valle per allenarsi. Poi c’è il marito e a volte, dipende dalle lezioni all’università, anche il figlio maggiore, che tornano per pranzo e spesso in orari diversi. Più tardi verso le 18.30 vado a riprendere i ragazzi che rientrano dallo sci, quindi sistemo tutta la loro attrezzatura, preparo la cena e verifico che studino e facciano i compiti … la cosa più dura!”

Immagino che tifi per tuo fratello, cosa provi quando lo vedi alle gare?
“Si certamente. Secondo me, Michele ha un potenziale alto, purtroppo però a causa del lavoro pesante che svolge è un pò penalizzato, ma nonostante ciò riesce spesso ad avere successo nelle gare. Lo vedo poco, perché di solito partiamo distanziati da pochi minuti e quando lo vedo è perché mi raggiunge e chiede strada!”

Quante volte ti alleni in una settimana? E in che modo?
“In media tre volte a settimana, poi dipende. Ci sono settimane che per vari motivi non riesco a fare due uscite e a volte che recupero e ne faccio quattro. Da un paio d’anni sono seguita da un preparatore, Eros Grazioli, che mi aiuta soprattutto a non sprecare tempo nell’allenamento e a fare uscite mirate”

Cosa hai fatto in questo periodo per mantenerti attiva?
“Purtroppo non avendo i rulli, ho cercato in vari modi di mantenermi attiva facendo anche cose a me poco consuete come salire e scendere centinaia di volte le scale del condominio dove abito, fare addominali, esercizi di potenziamento, stretching anche con i miei figli e soprattutto far passare il tempo preparando dolci (siamo tutti golosi) e, credo di non aver mai avuto la casa così pulita come in questo periodo”

Fotografia 02 © MTB Channel – 03 © Roberto Astrelli

I riders di Pavan Free Bike …. Cristian Boffelli

25 anni tra qualche mese, Cristian Boffelli è il fedelissimo di Pavan Free Bike e veste gli stessi colori dal 2014. La sua storia sportiva inizia da giovanissimo, cresce in un uno dei più importanti team italiani e senza troppi giri di parole va forte anche tra gli amatori, vivendo come piace a lui, la bici come divertimento.

In squadra dal 2014, dopo cinque anni passati nel Team Bianchi, Cristian Boffelli è stato uno degli artefici della trasformazione sportiva di Pavan Free Bike iniziata proprio nell’anno del suo arrivo.  Campione Regionale Cross Country nel 2017 e XCE Eliminator nel 2018, Boffelli ha fatto parte del quartetto Team Relay che ha vinto i titoli tricolori nel 2017 a Courmayeur e nel 2019 in Veneto.

Allora Cristian, iniziamo a conoscerti ……
“Sono nato a Ponte San Pietro (BG) nel 1995 e fin da piccolo ho sempre avuto una grande passione per qualsiasi cosa avesse delle ruote, tanto che già a tre anni avevo imparato a guidare la minimoto, ancor prima di togliere le rotelle dalla bici. Ho iniziato con la mountain bike nel 2002 nella categoria G1 alla Scuola MTB Felice Gimondi, dove ho corso fino alla categoria Esordienti, vincendo con loro tutti i Campionati Provinciali a cui partecipai, un Campionato Regionale e al primo anno da Esordiente un podio al Campionato italiano.
Passai al Team Bianchi nel 2009 dove mi misi alla prova in competizioni a livello nazionale ed internazionale con buoni risultati e diverse vittorie, tra cui il Gran Prix d’Inverno Giovanile 2010.
Questa esperienza mi è servita moltissimo anche per la crescita personale, perchè avevo a che fare con gente molto più grande di me e con più esperienza”

Chi ti ha incoraggiato o ispirato ad iniziare questo sport?
“Ho iniziato perché non mi piaceva giocare a calcio come agli altri miei amici, ma al contrario mi divertiva parecchio usare la bicicletta. Dopo qualche mese ad allenarmi insieme agli altri bambini, ho visto che riuscivo a tenere il passo di quelli più grandi di me così, il 1 maggio 2002 ho corso la mia prima gara da G1 a Muggiò che ho chiuso in seconda posizione”

Hai avuto l’opportunità di far parte del team Bianchi fino alla categoria Junior, ma hai mancato il passaggio nella categoria Under 23, quali sono stati i motivi?
“Ho scelto di passare nelle categorie amatoriali perché ero consapevole che per poter passare al professionismo avrei dovuto esprimere dei risultati molto più alti di quelli che ero riuscito a raggiungere. Ho preferito vivere la mia passione come un divertimento e come svago, piuttosto che un obbligo ed un dovere”

Terminata l’esperienza nella squadra celeste, eccoti in Pavan Free Bike ….
”Nel 2014, proprio nell’anno in cui ho terminato le scuole superiori, ottenendo il diploma e ho cominciato la mia carriera lavorativa come impiegato in un ufficio tecnico, sono arrivato in Pavan Free Bike, una scelta che mi ha dato la possibilità di conciliare la mia attività lavorativa con la mountain bike. Qui ho trovato un ambiente positivo e nuovi stimoli anche grazie al supporto dei miei compagni di squadra che hanno contribuito a tenere sempre alte le mie motivazioni di allenarmi e correre divertendomi. Sono stati sei anni fantastici perché è un team che riesce ad unire la mentalità da “pane e salame” di una squadra amatoriale con una professionalità quasi da top team professionista. Mi sono tolto parecchie soddisfazioni e credo di aver ripagato con i risultati l’affetto che hanno sempre avuto nei miei confronti”

Come è andata la stagione 2019?
“La stagione 2019 è iniziata abbastanza male, nei primi mesi avevo perso un pò di serenità e mi stava cominciando a pesare il fatto di impegnare così tanto tempo alla bicicletta. Dal mese di maggio invece, grazie ai miei compagni di allenamento, ho riguadagnato quella serenità e voglia dil divertirmi pedalando, cosa che mi ha permesso di arrivare alle competizioni importanti in un ottimo stato di forma e soprattutto affrontarle con serenità e divertimento. Infatti in questo periodo sono riuscito a togliermi parecchie soddisfazione ed a cogliere podi e vittorie che mi hanno permesso tra l’altro di vincere la classifica finale dell’Orobie Bike Challenge e di conquistare insieme al mio team il Campionato Italiano Team Relay”

Un’ottima stagione quindi, e ora cosa ti aspetti a questo punto dal 2020?
“Direi di si, ma cè anche del rammarico per come è andato il Campionato Italiano. Fino all’ultimo giro mi stavo giocando il podio, invece per un problema tecnico alla trasmissione l’ho visto sfumare per l’ennesima volta.
Il 2020 per me doveva essere un anno con meno competizioni, concentrate più nei mesi primaverili ed estivi dove puntavo ad arrivare in un buono stato di forma, a questo punto però spero di ritornare al più presto in sella per allenarmi all’aria aperta, poi per quanto riguarda le competizioni si vedrà cosa decideranno le Federazioni, ma a mio avviso credo si dovrà rimandare tutto al 2021”

Quale gara ricordi con più piacere? E quale invece preferisci non ricordare?
“Le due gare che ricordo con più piacere sono la vittoria a Montichiari nel 2010 da Allievo agli Interazioni d’Italia e la vittoria assoluta di Sorisole dell’Orobie Cup 2014. La prima perché ero riuscito a vincere davanti ad avversarci di ogni paese d’Europa, nonostante all’ultimo giro mi si ruppe il freno posteriore, la seconda a Sorisole perché correvo sui sentieri di casa e riuscii a vincere davanti ai più forti amatori che fin dalle categorie giovanili vedevo come inarrivabili. Le delusioni peggiori l’ho avuta ad Odolo, al Campionato Italiano del 2011 quando mi trovai a giocarmi la vittoria con due avversari che sapevo di poter battere, ma dovetti ritirarmi a causa di un colpo di calore”

Come hai trascorso il lockdown e come ti sei allenato in questo periodo così particolare?
“L’ho trascorso ovviamente a casa con i familiari e rispettando al meglio le regole imposte dal lockdown. Mi sono allenato facendo qualche esercizio a corpo libero e qualche ora sui rulli per mantenere un accettabile stato di forma”

In condizioni normali, come e quando ti alleni durante la stagione?
“Durante la stagione mi alleno 4 giorni a settimana e anche nel week end se non ci sono gare. Mi alleno sempre con due, tre compagi alla sera dopo il lavoro, senza seguire nessun tipo di tabella, questo mi aiuta a essere più libero mentalmente e a vivere la bici come piace a me, cioè come divertimento”

Hai altre passioni oltre alla mountain bike?
“Come da piccolo le mie passioni sono rimaste tutte quelle cose che hanno delle ruote. Ho una moto da strada con cui mi diverto quando non sono sulla bici e mi piace seguire le competizioni nel motorsport”

Amatori e categorie giovanili, filo doppio in Pavan Free Bike

Amici nella vita sin da ragazzi, Guido Colombo e Claudio Cossa sono i protagonisti dei traguardi di Pavan Free Bike degli ultimi anni. Conosciamo meglio i responsabili del team amatoriale e del settore giovanile della squadra di Sovico.

Siamo nel 2013, mentre per Guido Colombo dopo più di venti anni di competizioni, si avvicinava il termine dell’attività agonistica, per l’amico Claudio Cossa iniziava un nuovo capitolo sportivo, terminati anni passati nelle gare di motociclistiche al seguito Fabrizio Pirovano nei vari trofei, fino a diventare team manager nel mondiale Superbike con la squadra di Yamaha Italia.
E’ così che è iniziata la trasformazione in Pavan Free Bike, quella che parla di grandi prestazioni della squadra nelle categorie amatoriali e con un nuovo approccio alle categorie giovanili, settori in cui i due responsabili, Claudio e Guido hanno riposto le proprie energie, realizzando i propri sogni nel cassetto.

”Dopo tanta insistenza da parte di Guido, con cui siamo amici da 45 anni, mi sono lasciato convincere di dare una mano alla società, chiedendo di formare una in una squadra di punta amatoriale che diventasse una bella realtà per il nostro territorio” – inizia a raccontare Cossa – “Mi sono dato da fare per trovare degli sponsor e poter realizzare la mia idea, schierando con buoni risultati Roberto Panzeri e poi anno dopo anno abbiamo sempre aumentato la qualità della squadra, nel 2014 con tre atleti, poi con cinque atleti, poi con sette, fino a raggiungere il nostro primo obiettivo con Matteo Valsecchi, tricolore marathon nel 2015. Nel 2017 abbiamo vinto per la prima volta il Campionato Italiano Team Relay e ci siamo riusciti nuovamente lo scorso anno, stagione in cui abbiamo ottenuto anche il titolo tricolore con Renato Cortiana, quello Europeo con Karin Tosato e due medaglie d’argento ai Mondiali Master in Canada”

Coinvolto per alcuni anni nell’attività amatoriale, è Guido Colombo a raccontarsi: “Sono arrivato in Pavan Free Bike nel 2002 su invito dell’allora team manager Virginio Gariboldi e ho corso con buoni risultati fino al 2015. Nel 2008 spinto dal presidente, con alcuni soci ci siamo affacciati al settore giovanile, organizzando la prima scuola di mountain bike Monza–Brugherio che abbiamo seguito per un paio di anni, organizzando anche un paio di gare, prima di cedere il settore agli amici del MTB Increa. Quando abbiamo trasferito la sede della società a Sovico, con l’aiuto di nuovi soci, abbiamo ripreso il settore giovanissimi disponendo anche di uno spazio messo a disposizione dal comune, con un’organizzazione più curata fino ad avere una ventina di giovanissimi di varie categorie, tra l’altro abbiamo organizzato in quel periodo anche un paio di gare a carattere regionale. Purtroppo anche in questo caso il progetto non è decollato e abbiamo dovuto parzialmente abbandonarlo a causa di una serie di incomprensioni con i genitori dei ragazzi. L’anno seguente abbiamo iniziato a seguire Esordienti e Allievi, acquisiti da un’altra società, e da allora proseguiamo nel nostro percorso di far crescere e portare ad un livello più alto i nostri giovani ragazzi”

La determinazione dei due responsabili di settore non viene mai messa in discussione, anche quando si sono attraversati momenti meno esaltanti, come capita nella vita a ognuno di noi. Arrivato al top dei risultati, con una serie infinita di successi, Claudio Cossa pensa di passare la mano a fine 2019, ma ….

”Avevo deciso di lasciare visto che gli sforzi nella gestione del team cominciavano a pesarmi, ma prima il presidente e poi mia moglie mi hanno fatto cambiare idea, convincendomi che fosse un peccato lasciare tutto con gli ottimi risultati ottenuti. Mi è servito del tempo per ritrovare l’entusiasmo e poi mi sono di nuovo rimboccato le maniche, riuscendo a riconfermare l’aiuto dagli sponsor, nonostante la situazione economica non rosea. Così, anziché ridimensionare l’organico l’ho ampliato con la conferma degli atleti di punta e l’aggiunta di un Campione del Mondo, di un altro Campione Italiano e di altri componenti di buon livello! Nel mio ruolo la cosa che mi gratifica di più e riuscire a mettere nelle migliori condizioni i ragazzi per poter raggiungere i migliori risultati e ci sono sempre riuscito, dando ai nostri atleti tante delle cose ed un’assistenza che hanno normalmente le squadre professionistiche”

Nonostante le difficoltà del 2019, anche Guido Colombo incarna il target dell’orgoglio personale, senza nascondere i problemi dietro alcune buone prestazioni dei suoi pupilli in alcune gare della scorsa stagione.

“Nel 2019 abbiamo iniziato anche con gli Juniores e certamente il passo nella categoria non è stato semplice, serve molta pazienza perché in questi anni il settore molto cresciuto, devi correre tutte le domeniche, nelle gare nazionali si presentano 150-200 ragazzi e il salto di categoria da Allievi a Junior non è per niente facile. Ottenere dei risultati non è scontato, in questo caso, pesa anche il fatto che con questi numeri andrebbero riviste le partenze nelle gare nazionali, aver saltato le prime gare dell’’anno o non avere i punti per partire davanti è decisamente penalizzante, se parti dietro o sei un fenomeno, altrimenti le soddisfazioni sono molto poche. Abbiamo iniziato il 2019 con un buon entusiasmo per l’arrivo in squadra di Simone Minotti e Luca Milesi che venivano da ottimi risultati nella categoria inferiore, però a causa di diversi problemi di salute che hanno avuto, abbiamo concluso l’anno con un pò di delusione generale. Mai abbandonarsi alla corrente! Quest’anno abbiamo con noi un nuovo ragazzo, Vittorio Bandini, che mi sembra molto promettente, vedo che ha un’ottima grinta e si impegna molto, c’è da lavorare e vogliamo che le cose vadano meglio”

Tutto Pavan Free Bike era pronto ad una stagione con aspettative molto importanti, ma come tutti attende gli sviluppi della situazione, ecco i pensieri dei due responsabili di settore.

Claudio Cossa – “Per quello che mi riguarda, tenendoci molto ottimisti si dice che si potrebbe ripartire in giugno, ma credo che le gare non riprenderanno prima di settembre. Comunque se si riprenderà a settembre o anche prima, la stagione è snaturata, in ogni caso dobbiamo guardare una cosa alla volta, intanto speriamo di sapere il prima possibile quando riprenderà la vita normale!”

Guido Colombo – “Sono convinto che quest’anno ormai è perso anche perché si continua a rimandare la data di sospensione delle gare, forse l’unica certezza potrebbe essere la stagione del ciclocross. Ho trovato molto interessante la proposta del CT Cassani di allungare di un anno le categorie giovanili, mantenendo i ragazzi anche nella prossima stagione nella categoria attuale”

Antonio Pavan, una vita da presidente

In attesa di vedere nuovamente la squadra sui campi di gara, a parlare è il presidente del team, entrato nella mountain bike dapprima come sponsor, poi al vertice di una squadra con un percorso punteggiato da grandi gioie.

Quella di Pavan Free Bike è una storia bellissima, fatta di tante vittorie che la diffusione del virus Covid-19 e la sospensione di ogni attività, improvvisamente ha fermato. Anche la stagione appena iniziata si annunciava particolarmente ricco di risultati di grande spessore, con un nuovo gruppo di atleti che ha accresciuto in qualità la formazione 2020, passata negli ultimi anni da un team di buon livello ad un team vincente.

Una storia di successi che ha avuto inizio nel 1991 e, grazie alla collaborazione negli ultimi anni con un pool di preziosi sostenitori, ha ottenuto ottimi risultati sul piano sportivo come su quello dell’immagine. Dietro a tutto questo un presidente di successo nella vita come nello sport, Antonio Pavan, stimato gioielliere e gemmologo con una grande passione, la mountain bike.

Ciao Antonio, come è la situazione attuale di Pavan Free Bike?
Come per tutti la situazione è sospesa in un limbo, siamo partiti nella prime gare con un grande entusiasmo per poi dover sospendere tutte le attività, compreso l’allenamento. I miei ragazzi all’inizio erano molto irrequieti e scalpitavano in attesa delle gare, poi tutti ci siamo resi conto che le priorità erano altre e l’annata di gare si dovesse ridimensionare. Speriamo che nel secondo semestre si possa dare fuoco alle polveri perché abbiamo molte aspettative.

Il tuo nome è indissolubilmente legato a quello della squadra. Com’è nata la tua passione per la mountain bike e quindi Pavan Free Bike?
Il tutto inizio in un oratorio nella seconda metà degli anni 80, sotto la spinta del parroco che vedendo un gruppetto di ragazzi non coinvolti dal solito calcio, ha pensato di metterli i bicicletta. La società ha da subito portato il mio nome perché ero l’unico sponsor, dapprima solo coinvolto, poi sempre più spinto dalla passione. Era obbligatorio farsi trovare davanti al negozio tutte le domeniche mattina, allora le gare riservate alla mountainbike erano semplici raduni, fortuna vuole che tra i nostri ragazzi ci fosse qualcuno che pedalava forte e i risultati non sono mancati. Presi dall’entusiasmo abbiamo organizzato la prima gara, la Granfondo Valle del Lambro, 55 km tra i sentieri di più 40 comuni della Brianza che è arrivata fino al 1996 a quattro edizioni.

E poi è arrivata la fase 2.0?
Trascorsi tra esperienze diverse i primi 15 anni, ci siamo gemellati con una società strada monzese, arrivando fino a 60 soci. Abbiamo partecipato alle prove mondiali di Bassano del Grappa e dell’Isola d’Elba, fatto una delle prime Transalp, abbiamo anche vinto con Paola Bonacina nel 1999 il nostro primo titolo tricolore e siamo stati l’unica società sportiva ammessa a portare la bicicletta nelle scuole di Monza e Lissone, realizzando una delle prime scuole per bambini dai 6 ai 12 anni, poi ceduta all’MTB Increa di Brugherio.

Come ritieni sia cambiata negli ultimi anni la filosofia della società?
La ricerca di nuovi stimoli mi ha sempre trovato pronto e disponibile: quando è arrivato in Italia il single speed, abbiamo organizzato un Campionato Italiano. Erano gli inizi del secondo decennio del 2000 e avevamo in squadra alcuni atleti che si distinguevano, mentre molti altri partecipavano solo per divertirsi, tutto questo mi stava stretto, avevamo bisogno di emergere. Il cambiamento ci è costato la perdita di più della metà dei 100 soci, allora qualcuno ci dava per spacciati, invece la scelta è stata vincente e tra i pochi rimasti, i migliori ci davano risultati straordinari. Anno dopo anno abbiamo cercato di trovare atleti meritevoli del nostro entusiasmo e del nostro sacrificio e devo dire che siamo ampiamente ripagati. E dal momento che penso a chi e meno fortunato di noi, nella nostra società abbiamo anche un settore per l’accompagno in tandem di persone non vedenti.

Quali sono i ricordi più felici e quelli più amari da dirigente?
In trenta anni sono stati più i momenti belli che quelli brutti, ricordo tante gite sociali che hanno fatto la differenza, come all’Isola d’Elba e a Montalcino e più recentemente i giorni che passiamo in Francia alla Roc d’Azur che sono sempre giornate di festa. In questa occasione il mio cuore batte più forte di quello degli atleti in gara, è una grande emozione vedere in gara i miei ragazzi con più forti al mondo.
L’amarezza più grande è invece quando qualcuno lascia il club senza un saluto, è scontato che qualcuno ci lasci, ma farlo senza un briciolo di riconoscenza è proprio deludente, trovo sia deplorevole andarsene come dei ladri senza salutare.

Credi che a distanza di 30 anni, l’essenza della squadra si sia mantenuta, nonostante tutto?
Si. Sono convinto che quest’anno siamo una tra le più forti e più complete squadre amatoriali in Italia, ma purtroppo in questo momento non ci e permesso dimostrarlo, sono sicuro che alle prime occasioni daremo una conferma a quanto sostengo. Punteremo su quello che ci sarà permesso dal calendario, sicuramente alle competizioni più importanti come Campionato Italiano, Europeo e Mondiale.

A livello strutturale siete riusciti a trovare il giusto assetto tra amatori e attività giovanile?
Il responsabile dei giovani a fine 2019 era un pò deluso dalle prestazioni di alcuni ragazzi, abbiamo rinnovato anche questo settore puntando su una maggiore qualità, qualcuno in meno per avere qualche risultato in più.
Ognuno dei due responsabile di settore impegna molto del proprio tempo libero e anche qualche soldino, per mettere l’atleta nelle migliori condizioni per gareggiare, nella nostra società nessuno guadagna, veniamo però ripagati con tante e belle soddisfazioni.

Cosa ne pensi del movimento giovanile in Italia?
Si vedono molti giovani sopratutto nelle categorie Esordienti e Allievi, già nella categoria Junior mi sembra avvenga un diradamento, a questo proposito ho fatto alcune osservazioni alla Federazione riguardanti le partenze dei giovani nelle competizioni importanti. Trovo poco corretto far partire in una competizione nazionale 120 ragazzi tutti assieme, è ovvio che dalla meta dello schieramento in giù non hanno nessuna possibilità di emergere. Spero che a questo proposito facciano una riflessione. Per quanto ci riguarda, il responsabile dei giovani segue le possibili acquisizioni e non avendo un vivaio nostro dobbiamo cercare in altre società.

Un sogno nel cassetto?
Riuscire a vincere tutte le maglie in un solo anno, potrebbe essere questo: Campione Italiano, Europeo, Campione del Mondo, sarebbe magnifico. Quest’anno ce la possiamo fare, io ci credo e so che alcuni dei miei ragazzi ce la possono fare. Concludo dicendo che lo sport è la cosa minore nella situazione che stiamo attraversando, in questo momento, in particolare le persone a cui regalare il massimo sostegno sono i medici, gli infermieri, i ricercatori, le forze dell’ordine che stanno lottando contro il Coronavirus, dobbiamo dire grazie a tutti loro, poi noi in qualche modo ripartiremo.

1, 2, 3 a Campochiesa …. inizia la stagione!

Debutto vincente, Alberto Riva firma il primo successo del team in una Top Class regionale. Grande prestazione di tutta la squadra, che torna dalla trasferta ligure con due secondi posti e un terzo.

Debutto vincente all’11° XCO di Campochiesa-Coppa Città di Albenga, prima Top Class regionale, per Pavan Free Bike che dopo l’anteprima di Calusco d’Adda dell’Epifania, ha iniziato la stagione delle corse extra regione con una vittoria.

La vittoria porta la firma di Alberto Riva, subito vittorioso al debutto con la maglia di Pavan Free Bike, affrontato con un approccio e una determinazione emerse sin dalle prime battute.  Dopo il primo giro, concluso al comando in compagnia di due avversari, il Campione del Mondo Master 2 ha trovato l’azione giusta per avvantaggiarsi su tutti e proseguire col proprio ritmo, imponendosi nella batteria degli amatori con un vantaggio di 16 secondi sull’Elite Sport comasco Daniele Rainoldi.  La vittoria del bikers di Arquata Scrivia ha portato per la prima volta sul gradino più alto del podio la Superior XF 29 Issue R con cui Riva sta trovando il miglior affiatamento, supportato al meglio dalla squadra.

“Sono molto contento del feeling con il mezzo che migliora ad ogni uscita e del rapporto di amicizia che si sta creando con il team.  Sono felice per la vittoria e di dare questa gioia alla squadra, il passo oggi non era male, soprattutto se confrontato con quello degli Open, ma non è stata una passeggiata, ho visto molto bene alcuni avversari e quindi bisogna continuare a fare progressi”, ha commentato Riva.

Terza piazza per Giorgio Redaelli, subito sul podio alla prima di stagione.  Partito con i primi, il Master 2 brianzolo una volta trovato il giusto ritmo, ha consolidato la posizione nel secondo giro, mettendo al sicuro un risultato finale sicuramente positivo.   Grande prova anche per Giovanni Bartesaghi, secondo tra i Master 6 e per la varesina Karin Tosato, seconda alle spalle della Campionessa Italiana Master Woman 1, Valentina Garattini, già proiettati con i primi podi verso il focus di questa nuova stagione.

Buono l’esordio anche dei ragazzi di Pavan Free Bike nelle prove giovanili della gara che apriva ufficialmente la stagione nazionale del cross country, con concorrenti arrivati da tutta Italia.  Una prima esperienza stagionale abbastanza soft che ha visto negli Juniores Simone Minotti e Vittorio Giancarlo Bandini concludere rispettivamente al 21esimo e 24esimo posto e negli Allievi 2 Alessandro Bassi e Raffaele Uderzo ottenere piazzamenti di metà classifica.

Pavan Free Bike taglia il nastro alla 30ª stagione

Dopo i successi ottenuti nella passata stagione, Pavan Free Bike è pronto ad iniziare una nuova avventura che per la trentesima stagione si presenta ricca di novità e ambizioni.

Tradizionale ed immancabile appuntamento di inizio anno per Pavan Free Bike che ha presentato al pubblico, alla stampa e agli appassionati i programmi per la stagione 2020.
Lo storico team brianzolo, giunto al suo 30° anno di attività da sempre è motivo di orgoglio per la città di Monza, dove iniziò l’attività nel 1991 e, in tempi più recenti per quella di Sovico, dove ha spostato la sua sede da alcuni anni.

La presentazione della squadra che si è tenuta nel pomeriggio presso il cinema teatro Santa Maria di Biassono racconta di una squadra ampliata con diversi nuovi arrivi, coesa, grintosa, pronta a correre e vincere. Una squadra che vuole diventare la prima tra le squadre italiane non professionistiche della mountain bike nazionale e preannuncia tante novità con numerose partecipazioni in vista dei diversi appuntamenti del calendario nazionale del cross country.

Fatta di tante e diverse individualità, con atleti di quattro differenti regioni italiane, Pavan Free Bike diventa un grande gruppo, teso a raggiungere una sempre maggior competitività. Archiviata una stagione che ha fruttato 42 vittorie, 52 secondi posti, 39 terzi posti, corredata dalle medaglie d’oro ai Campionati Italiani Team Relay e da quella individuale di Renato Cortiana, l’oro europeo di Karin Tosato e la medaglia d’argento ai Campionati Europei in Repubblica Ceca di Paola Bonacina, e quelle di Karin Tosato e Ivan Zulian ai Campionati Mondiali in Canada, l’imperativo di quest’anno è quello di continuare a vincere per ritagliarsi ulteriore spazio nel panorama amatoriale.

A far gli onori di casa, in apertura, il sindaco di Sovico, Barbara Magni, orgogliosa dell’attività della “sua” società: “E’ un onore per me essere presente alla presentazione di questa squadra blasonata, motivo di orgoglio sul nostro territorio, una realtà che saprà sicuramente proseguire e incrementare la storia ciclistica importante della nostra città”

A conferma della positiva stagione 2019, il conduttore della presentazione, Fabio Balbi ha lasciato il microfono a Fabrizio Ghisotti vicepresidente del Comitato di Monza Brianza della Federazione Ciclistica italiana che ha consegnato i riconoscimenti alla squadra per i titoli italiani conquistati a Chies d’Alpago e ha augurato il meglio per la nuova stagione agonistica dopo un fantastico 2019.

Le novità del 2020
Salutati Michele Bonacina e Ivan Zulian, è stato confermato interamente l’organico della passata stagione. La squadra brianzola è cresciuta in numeri e qualità con le novità del Campione del Mondo Masters 2019 Alberto Riva, del Campione Italiano Master 6, Giovanni Bartesaghi e di altri cinque amatori di alto livello.

Ai due atleti titolati si aggiungono infatti il bergamasco Stefano Bonadei, che avrà un ruolo importante nella categoria Master 3 a cui si aggiunge dalla provincia di Lecco il Master 1 Giuseppe Mascheri, che ha già vinto la prima gara con i nuovi colori a Calusco d’Adda il giorno dell’Epifania.
Gli altri due sono della provincia di Monza e Brianza, Silvio Olovrap (Master 5) in attività da 15 anni, con qualcosa come 90 vittorie nel palmares e Giorgio Redaelli (Master 2), vincitore nel 2019 dei circuiti Gran Prix Valli Varesine e Orobie Cup Challenge.
Completa la rosa il genovese Carlo Bruzzone, uno dei capisaldi del movimento ligure della mountain bike che gareggerà come anche Riva nella categoria Master 2.

Pavan Free Bike 2020 – La formazione
25 sono gli atleti, di tutte le categorie Master, pronti a far parte di Pavan Free Bike 2020. Altri tre sono appartenenti alla categoria Junior e due sono Allievi al secondo anno.
Nel dettaglio:

Allievi 2 – Alessandro Bassi e Raffaele Uderzo
Junior – Vittorio Bandini, Federico De Luigi, Simone Minotti
Elite Sport – Cristian Boffelli, Stefano Moretti, Cristian Vaira
Master 1 – Riccardo Capiaghi, Renato Cortiana, Mirko Gritti, Giuseppe
Mascheri, Andrea Paleari
Master 2 – Carlo Bruzzone, Giuseppe Conca, Giorgio Redaelli, Alberto Riva
Master 3 – Stefano Bonadei, Roberto Vergani
Master 4 – Andrea Artusi
Master 5 – Maurizio Brambilla, Silvio Olovrap
Master 6 – Giovanni Bartesaghi, Giuseppe Magni
Woman 1 – Monica Maltese
Woman 2 – Karin Tosato
Woman 3 – Paola Bonacina

La Bici Ufficiale – Superior XF 29 Issue R
Da tre anni il legame tra le biciclette Superior e Pavan Free Bike è un binomio vincente che proseguirà anche nel 2020, stagione in cui il team di Sovico sara equipaggiato con la XF 29 Issue R fornite tramite Bicimania e Sport Specialist.
Un mezzo tecnico all’avanguardia, costruito su un telaio in carbonio CRB Pro High-Modulus e integrato con il gruppo XTR 1×12 di Shimano e ruote DRC XXL Carbon 29, altamente performanti su ogni tipo di percorso, pronto ad affrontare tutti i tracciati stagionali.

Gli sponsor
Doveroso anche il ringraziamento agli sponsor che permettono alla squadra di affrontare la nuova stagione ai massimi livelli: Sport Specialist, Bicimania, Blufrida, DRC, Erel, E.MI.SD., N.I.R.A, Tornaghi Impianti di Aspirazione, Bueno Instant Drink, Bike Ribbon, Cossa Design, Latteria di Branzi e i nuovi entrati Esperia Distribuzione, Soul Ciccla, Ristorante Venus di Macherio.
I corridori del team brianzolo indosseranno in corsa l’abbigliamento tecnico Velo Plus e i caschi Suomy TMLS-ALL IN.

Il calendario
Il programma della prima parte della stagione prevede una sequenza di gare nazionali che si concluderà all’inizio di aprile a Nalles, competizioni che saranno da subito impegni di alto livello a cui, seguirà la partecipazione alle gare del circuito Santa Cruz Series in cui Cristian Vaira e Paola Banacina sono chiamati a difendere il titolo. Veneto Cup, Franciacorta Cup e le gare regionali del Master Cicli Pozzi si alterneranno con gli impegni nazionali di Verona, Stevenà di Caneva, Courmayeur, La Thuile, prima di arrivare al Campionato Italiano Cross Country, l’impegno clou della stagione di Pavan Free Bike insieme al Campionato Europeo di Graz e al Mondiale di Pra Loup, in Francia. La Marathon Bike della Brianza sarà l’unica gara su lunga distanza a cui prenderà parte la formazione brianzola che come d’abitudine concluerà la stagione in Francia, alla Roc d’Azur.

Gli obiettivi
Tanti volti nuovi, tante aspettative e l’attenzione si sposta ora verso le prime competizioni di questa intensa stagione ciclistica che scatterà il 23 febbraio con la partecipazione alla gara nazionale di Campochiesa d’Albenga. L’imperativo di quest’anno è quello di vincere tante gare in Italia e ripetersi ai Austria e Francia, ai Campionati Europei e Mondiali.

Buone attese anche per la formazione giovanile, sulla quale il focus è proiettato su risultati particolarmente soddisfacenti e sul completo recupero di Simone Minotti, lo scorso anno fermato da problemi di salute.

”Con una rosa di atleti come questa, non possiamo che essere ambiziosi, molte sono le aspettative che siamo certi i ragazzi non deluderanno” – chiosa il manager Claudio Cossa – “Quest’anno puntiamo a 5 maglie tricolori, ma tra gli obiettivi stagionali ci sono sicuramente anche i Campionati Mondiali e Europei. Auguro agli atleti della squadra di poter lottare per raggiungere a loro volta risultati di altissimo livello. Non sarà una passeggiata, la squadra è cresciuta in qualità e nei numeri, per questo abbiamo ristrutturato anche lo staff, con l’innesto di Ambrogio Galliani a supporto della squadra sui campi di gara, per farci trovare pronti per superare questa nuova sfida”

Pavan Free Bike e Superior: continua il binomio vincente

Da tre anni il legame tra le biciclette Superior e Pavan Free Bike è un binomio vincente che proseguirà anche nel 2020, stagione in cui il team di Sovico sara equipaggiato con la XF 29 Issue R.

Tra le gradite conferme del 2020 di Pavan Free Bike c’è anche la partnership tecnica tra Superior, tramite Bicimania e Sport Specialist, e la formazione di Sovico. Dopo lo straordinario 2019, sinonimo di grandi successi, che ha proiettato il team anche a livello internazionale con la conquista del titolo europeo con Karin Tosato e le due medaglie d’argento ai Mondiali Masters in Canada, il brand della Repubblica Ceca ha confermato la propria presenza al fianco del sodalizio brianzolo per inseguire nuovi successi anche nella stagione 2020.

Quando anni fa Superior ha mostrato per la prima volta il suo progetto di full suspension in carbonio, suscitando grande scalpore. Quando in seguito ha sviluppato il suo telaio, ha iniziato a competere con la concorrenza di fama mondiale. L’ XF 29 Issue R scrive la storia di questo modello per il quarto anno, un vero top di gamma con miglioramenti significativi a cui il brand ceco ha aggiunto la lettera “R” che conosciamo essere il modello Racing, il top per definizione.

Renato Cortiana con la nuova Superior XF 29 Issue R

Un mezzo tecnico all’avanguardia, costruito su un telaio collaudato con il perno principale situato sopra l’asse dei pedali, la molla della struttura posteriore è quindi senza perno e lavora in combinazione con la flessione del carbonio. Il montante superiore viene collegato tramite una piccola forcella sia al bilanciere in carbonio che all’ammortizzatore inclinato per massimizzare l’efficienza della pedalata e la trasmissione di potenza. I cavi e i tubi flessibili corrono all’interno del telaio, dando alla ruota un’impressione pulita. Grazie al carbonio CRB Pro High-Modulus, con cui è costruito il telaio, è stata ottenuta una super rigidità insieme ad un peso ridotto, sotto i 10 Kg.

Anche sui componenti e le ruote non è stato risparmiato nulla, il gruppo trasmissione è l’XTR di Shimano M9100 1×12 con guarnitura Race Face da 34 denti in combinazione con una cassetta 10-51T. Per i freni la scelta è caduta sui collaudati freni XTR di Shimano con dischi da 160 mm, mentre per le ruote, equipaggiate con pneumatici Schwalbe, sono state selezionate le italianissime DRC XXL Carbon 29, costruite a Lentate sul Seveso dall’azienda che è sponsor tecnico di Pavan Free Bike sin dal 2016.

A protezione del cerchio, nei copertoni viene montato l’inserto in polietilene espando SoulCiccia by Harry Bangs, un prodotto italiano molto efficace, che da un paio d’anni sta riscuotendo molto interesse anche in campo agonistico.
Le sospensioni sono di DT Swiss, in particolare troviamo la forcella dotata del comando OPM O.D.L. che controlla anche l’unità posteriore, R 535 One. In entrambi i casi, le sospensioni hanno una corsa di 100 mm.

Anche altri componenti si basano sulle buone proprietà del carbonio: reggisella, manubrio e attacco manubrio portano il marchio One1 Race, la sella invece è la Fi’zi:k Antares R5 con binari in magnesio.

“Siamo felici di continuare la nostra collaborazione con Superior” – ha commentato il manager della formazione brianzola, Claudio Cossa “Sia Renato Cortiana che Alberto Riva, a cui abbiamo passato due XF Issue R sono entusiasti della nuova bicicletta, entrambi hanno trovato subito un buon feeling, in particolare hanno manifestato piacevoli sensazioni per l’ottimo bilanciamento del mezzo, dell’equilibrio tra rigidità e risposta delle sospensioni durante la salita dinamica e, non ultimo la sicurezza che il mezzo sa offrire sui percorsi più accidentati. Tutto sommato questa è una macchina da corsa pura, senza compromessi, che crediamo aiuterà i nostri corridori a dominare i campi di gara”

Sette nuovi atleti per un’altra grande evoluzione di Pavan Free Bike

La squadra di Sovico apre il suo terzo decennio con una grande evoluzione nell’organico con sette nuovi atleti nel suo staff. Confermati tutti gli elementi del 2019, tranne Michele Bonacina e Ivan Zulian.

Pavan Free Bike inizia la sua trentesima stagione con lo stesso entusiasmo del primo anno, con un gruppo di atleti che si allarga in quantità e qualità per valorizzare ancora di più le caratteristiche di una formazione che nel 2020 non si accontenterà più di essere tra le migliori squadre amatoriali d’Italia, ma vuole diventare la prima tra le squadre italiane non professionistiche della mountain bike nazionale.
Confermato quasi interamente l’organico della passata stagione con l’eccezione di Michele Bonacina e Ivan Zulian, passati ad altre società, sette nuovi atleti, tutti di primo piano, inizieranno il 2020 con i colori di Pavan Free Bike.

Nonostante il fatto che gli elementi lombardi rimangano una grande maggioranza nel gruppo guidato da Claudio Cossa, tra i nuovi spicca il nome di un piemontese, Alberto Riva, che nel 2019 ha coronato la sua carriera agonistica con la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali Masters in Canada. Un atleta di calibro mondiale che ha vinto negli ultimi due anni due titoli tricolori consecutivi nel cross country e uno nel ciclocross nel 2015. Il biker alessandrino di Arquata Scrivia, ha anche in bacheca la medaglia d’argento conquistata ai Campionati Mondiali Masters 2018, le quattro ai Campionati Italiani Cross Country 2013, 2015, 2016, 2017, la medaglia di bronzo del Mondiale Masters disputato in Italia, a Vermiglio, nel 2016 e i due bronzi tricolori vinti nel 2007 nel cross country e nel 2013 al Campionato Italiano Marathon in Sicilia.

Alberto Riva, con la nuova maglia di Pavan Free Bike e la sua nuova Superior XF 29

”Ho parlato per la prima volta con la squadra subito dopo la gara del mondiale in Canada. Anche se non sono uno che cambia casacca facilmente ho deciso di passare con Pavan Free Bike, motivato anche dal fatto di trovare in squadra tanti altri ragazzi master più giovani, con i quali confrontarmi e fare gruppo. Non stavo cercando necessariamente una nuova squadra, ma mi si è presentata questa ottima opportunità che sarà di sicuro uno stimolo a migliorarmi ancora. Penso che saremo un bel gruppo!”

Con Alberto Riva arriva anche l’amico Carlo Bruzzone, suo compagno di squadra dal 2009. Genovese di Masone, Bruzzone dal 2000 è uno dei capisaldi del movimento ligure della mountain bike, atleta instancabile nei mesi invernali si dedica al ciclocross, gareggerà come anche Riva nella categoria Master 2.

Ad occupare la casella lasciata libera da Michele Bonacina, sarà Stefano Bonadei. Il biker di Rovetta, vincitore nel 2019 per la quarta volta del circuito Orobie Cup e di qualcosa come 75 gare in carriera, oltre a mantenere in squadra il primato numerico degli atleti bergamaschi, avrà lungo tutta la stagione un ruolo importante nella categoria Master 3, grazie alla sua grande continuità.

Nella categoria Master 6, Pavan Free Bike sarà rappresentata dal Campione Italiano in carica, Giovanni Bartesaghi, atleta di riferimento della mountain bike lecchese, in attività dal 1993. L’esperto biker di Brivio, vincitore del circuito Santa Cruz Series nel 2019, che ha già esordito con un secondo posto la settimana scorsa a Calusco d’Adda, ha tutta l’intenzione di proseguire sul trend dell’ultima stagione in cui è salito in 12 occasioni sul gradino più alto del podio.
Sempre dalla provincia di Lecco, da Introbio, proviene invece il Master 1 Giuseppe Mascheri, che ha vinto subito con indosso i nuovi colori a Calusco d’Adda, una bella sorpresa che ha dimostrato quanto potrà dare a questo team.

Il Campione Italiano Master 6, Giovanni Bartesaghi, in gara a Calusco d’Adda

Gli altri due sono della provincia di Monza e Brianza, Silvio Olovrap (Master 5), Campione Italiano Cross Country ACSI nel 2016 e Point to Point nel 2017. In attività da 15 anni, con qualcosa come 90 vittorie alle spalle, il 50enne di Correzzana, nell’ultima stagione ha gareggiato prevalentemente nelle gare su lunga distanza, cogliendo gli obiettivi delle vittorie finali nella Coppa Lombardia MTB e nel Trek Zerowind Offroad Cup. Chiude la rosa delle new entry, il Master 2 di Usmate Velate, Giorgio Redaelli vincitore dei circuiti Gran Prix Valli Varesine e Orobie Cup Challenge 2019, autore di quattro vittorie nella passata stagione.

Un gruppo maturo e ricco di talento quello che è apparso molto motivato e coeso, come confermano le parole del manager, Claudio Cossa: “Quest’anno avremo una rosa composta da tanti atleti nuovi e ci aspettiamo un crescendo di risultati. Sono tutti ragazzi esperti e di sostanza, da loro ci aspettiamo capacità di collaborare e spirito di squadra, ognuno a modo suo deve dimostrare quanto può dare a questo team. Negli ultimi anni credo che il team abbia dimostrato di poter essere una realtà per il settore amatoriale del mountain bike italiano, quest’anno abbiamo costruito una team veramente importante e competitiva con cui abbiamo l’ambizione di diventare la miglior squadra non professionistica a livello nazionale”

Due vittorie e due secondi posti alla prima del 2020

Nella prima gara dell’anno a salire sul podio dei vincitori Stefano Moretti e il new comer Giuseppe Mascheri.  A Calusco d’Adda Pavan Free Bike gioisce anche per le piazze d’onore di Cristian Boffelli e di un’altra new entry, Giovanni Bartesaghi.

Gran inizio di stagione per Pavan Free Bike, che riprende da dove aveva finito, subito pronto ad incassare due vittorie di categoria e due secondi posti nel Trofeo Autoghinzani, la classica gara di Calusco d’Adda che ha aperto il calendario della mountain bike.


Prima vittoria per Stefano Moretti nel Trofeo Autoghinzani

Se il buongiorno si vede dal mattino, la squadra di Sovico si appresta a vivere un’altra stagione nella quale è destinata ad essere protagonista, forse come non mai.   Gli atleti già in squadra nel 2019 hanno legittimato le loro qualità, due dei nuovi arrivati, hanno già ricevuto gli applausi del loro presidente, Antonio Pavan.

Stefano Moretti e Cristian Boffelli, affezionati partecipanti alla prima dell’Epifania, hanno concluso l’edizione numero 32 della prova bergamasca ai primi due posti di categoria.   Nel gruppo dei primi fino all’attacco della salita dei Verghi, le loro gare hanno poi avuto sviluppi differenti: Moretti con il passare dei chilometri ha trovato un buon ritmo, concludendo in 11ª posizione assoluta con la quale ha raggiunto, dopo sei podi consecutivi nelle ultime edizioni, la prima vittoria sul tracciato di Calusco d’Adda, Boffelli è rimasto sulla ruota del compagno di squadra per più di metà gara, per poi chiudere due posizioni più indietro, secondo tra gli Elite Sport.

Sfortuna invece per Mirko Gritti, vincitore nel 2017 nella classica della Befana, protagonista delle fasi iniziali della gara, il 29enne di Brembate Sopra è incappato in una foratura quando occupava la settima posizione assoluta, concludendo attardato.  Sesto posto di categoria per Maurizio Brambilla, per il quarto anno consecutivo tra i primi dieci di classe.
Sul percorso di 26 Km che si sviluppava nella prima parte sulle rive del fiume Adda, si sono messi in evidenza anche due dei nuovi arrivati, Giuseppe Mascheri e Giovanni Bartesaghi, capaci entrambi di concludere la loro prima gara con i nuovi colori con risultati pesanti.  Mascheri, 12° assoluto, è stato il vincitore della categoria Master 1, l’esperto biker di Brivio, per il terzo anno consecutivo, ha iniziato l’anno sul secondo gradino del podio del trofeo Autoghinzani.

Gran finale di stagione alla Roc d’Azur

Due gare del grande festival della Costa Azzurra hanno chiuso definitivamente la stagione 2019 di Pavan Free Bike. Un’annata chiusa in bellezza su un grande palcoscenico internazionale.

Ultime due gare dell’anno per Pavan Free Bike che ha chiuso la lunga stagione agonistica 2019 in Francia, con il week end della Roc d’Azur, il maggior evento di mountain bike nel mondo con 20.000 ciclisti professionisti, amatori, principianti, adulti, bambini, enduristi di qualsiasi età e livello, provenienti dai quattro angoli della Francia e da 50 paesi diversi.

Un finale che non poteva essere certo in sordina, e così è stato. C’era attesa, di fronte alla concorrenza internazionale per il terzetto della squadra brianzola che ha concluso la stagione 2019 con il sorriso. La gara del venerdì, la Mid Roc con oltre 800 partenti su un percorso di 33 Km è stato l’evento ideale per preparare la gara regina della domenica. Numerosi all’inizio, la battaglia per la vittoria si è ristretta ad una decina di corridori, con l’ex Elite tedesco Renè Hordemann che ha impresso un ritmo indiavolato sin dalle prime salite, incoronato vincitore davanti all’olandese Nils Van Tilt e al primo dei francesi, Maxime Agniel, ancora terzo come nel 2018. Ottima la prestazione di Renato Cortiana, quinto, alle spalle del francese Clement Trunet.

Renato Cortiana alla Roc d’Azur all’inizio della salita de l’Origan

Presenti nel gruppo di testa, gli uomini rosso-bianco hanno tenuto alta la competizione e dimostrato il loro valore atletico in una gara che il terreno secco e polveroso ha reso molto veloce. Notevole anche la prestazione di Cristian Vaira che ha chiuso con un ottimo nono posto, mentre Ivan Zulian, 11° è rimasto ai margini della top ten.

Per chiudere il tradizionale fine settimana del più grande evento della mountain bike nel mondo, la Roc d’Azur, 53 chilometri con 1.100 metri di dislivello su un percorso in gran parte cambiato rispetto allo scorso anno. Il duo composto da Renato Cortiana e Cristian Vaira ha firmato una vera impresa, i due portacolori di Pavan Free Bike hanno condotto in coppia l’intera corsa controllando al meglio ogni momento in gara e hanno concluso in 59ª e 60ª posizione assoluta, con più di 3.500 partecipanti! Ottima anche la gara di Ivan Zulian che ha occupato l’86° posto nella classifica generale fatta da tanti nomi illustri della mountain bike mondiale.

Cristian Vaira al termine dela salita del Col de Bougnon durante la Roc d’Azur

Il presidente Antonio Pavan traccia un primo bilancio: ”Con la Roc d’Azur possiamo tirare le somme su questa stagione che reputiamo estremamente positiva. Sapevano di essere competitivi, ma non certo ci aspettavamo tutti i successi di quest’anno. I nostri ragazzi hanno fatto grandi numeri e chiudiamo davvero bene la stagione anche in una grande manifestazione come la Roc d’Azur che per noi è diventata la festa di fine anno. Siamo veramente felici e speriamo che sia di buono auspicio per la prossima”

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