Archivia 31 Agosto 2020

Stefano Moretti è nella Hall of Fame dell’Everesting

Al centro dei desideri dell’ingegnere di Paladina, quest’anno c’era un impresa, l’Everesting. Pronto a mettersi alla prova per superare i propri limiti Stefano ha coronato il sogno con la realizzazione sulla salita del Rifugio Calvi, scalata per dieci volte.

In un anno avaro di manifestazioni, anche in Pavan Free Bike è esplosa la sfida difficilissima, si chiama “Everesting” e consiste nello scalare una salita tante volte quante ne servono per arrivare a 8.848 metri, l’altezza dell’Everest.

Dopo Giuseppe Mascheri che ha percorso per 12 volte consecutive la salita Taceno–Alpe Camaggiore e dopo Cristian Vaira che ha scalato per sette volte la Ono San Pietro-Rifugio Campione, ecco l’impresa di Stefano Moretti che per centrare il suo obiettivo ha raggiunto il dislivello dell’Everest, in Val Brembana, sull’ascesa dal lago di Carona al Rifugio Calvi. Per centrare questo obbiettivo l’atleta di Paladina ha dovuto percorrere consecutivamente per dieci volte il sentiero sterrato lungo 9,4 Km, con una pendenza superiore all’10%, toccando quota 8.941 metri di dislivello.

Ciao Stefano, ci racconti come sei arrivato a questa sfida?
”Da qualche mese, cullavo il sogno di tentare una sfida di questo tipo, volevo però farla in mountain bike su una salita che avesse un profondo significato per me. per questo ho scelto la salita al rifugio Calvi partendo dal lago di Carona. Una salita sterrata con tratti in cemento e un tratto finale molto ripido a fianco della murata della diga di Fregabolgia, che arriva a 2.000 metri in un paesaggio fantastico. Affrontai questa salita per la prima volta nel 2005 a 14 anni e subito me innamorai”

Come hai preparato questa impresa?
“Premetto che avevo fatto un primo tentativo senza alcuna preparazione o pianificazione particolare circa un mese fa. In quell’occasione, avevo completato 8 delle 10 scalate previste, seppur fallendo, la base del successo sta proprio in quel tentativo. Non avevo dato importanza a tre fattori fondamentali: l’alimentazione, la scelta dei rapporti della bicicletta vista la presenza di diversi tratti molto ripidi e ultimo ma più importante il tifo, il supporto sia delle persone a me care, sia di passanti che durante la loro passeggiata giornaliera si sono appassionati alla mia impresa e mi hanno incitato”

Ci racconti come è andata questa lunghissima giornata?
“Il tentativo ha visto lo start alle 3.37 del mattino il 25 agosto dal lago di Carona. Per la prima scalata ho avuto la compagnia di mio padre con la bicicletta a pedalata assistita che mi faceva luce sul sentiero, poi le successive le ho fatte da solo. Grazie al tentativo precedente conoscevo bene quale fosse il passo che potevo sostenere per poter ambire a terminare la prova. La fatica c’è indubbiamente ma l’Everesting è anche una sfida mentale, non è facile ripetere la stessa salita più volte, ritengo che sia stato fondamentale il sostegno di chi mi ha fatto ritrovare le energie per portare a termine l’impresa. Prima Claudio e Ambrogio del Pavan Free Bike che mi hanno scortato per diversi tratti, poi di nuovo mio padre, a lui va decisamente un ringraziamento particolare, colleghi di lavoro, conoscenti e non. Dalla settima ascesa in poi sono arrivate anche la mia ragazza Martina, mia mamma e mia sorella Elena a darmi sostegno nel momento più critico”

A quel punto non potevi certo mollare…
“Quando alle 19.30 ho lasciato il rifugio Calvi per la nona volta per scendere a valle e affrontare l’ultima scalata, sono rimasti tutti al rifugio ad aspettarmi pronti a festeggiare il mio ritorno. Quello che ho provato in quel momento è indescrivibile, ero sfinito ma tutto quel supporto unito al fatto che ormai ce l’avevo quasi fatta mi hanno dato una carica in più per affrontare la salita per l’ultima volta”

Come è stata questa ultima fatica?
”Sono arrivato a Carona, ho sistemato il faretto sulla bicicletta e via, sono risalito. L’ultima ascesa ho faticato veramente tanto guardando i tempi, ma ormai non sentivo più niente, avevo l’unico obiettivo di raggiungere la cima. Superata per l’ultima volta la diga, mi sono fermato per ritrovare le ultime energie e ho affrontato il tratto finale in falsopiano al buio, sentendo già in lontananza la tromba del mio collega Pierluigi e le urla di tutte le persone che mi aspettavano. Alle 21.20 ho raggiunto il rifugio per la decima volta completando l’Everesting dopo aver percorso 180 Km, 8.941 metri di dislivello in 17 ore e 43 minuti totali con 15 ore e 22 minuti di pedalata effettiva. Porterò per sempre con me il ricordo di questa giornata e della festa che è seguita, veramente grazie a tutti”

Quest’anno avevi deciso di affrontare con meno impegno la tua sesta stagione con Pavan Free Bike, ci spieghi i motivi?
“È vero, quest’anno avevo deciso di affrontare la stagione con meno impegno, per me meno impegno significa essenzialmente meno gare e non di certo meno chilometri. Per questo avevo deciso di ridurre semplicemente il numero di gare, limitandomi a partecipare alle competizioni più vicine a casa. La motivazione è legata all’imminente matrimonio e al lavoro che, crisi post Covid a parte, richiede ovviamente maggior priorità. Spesso il sabato o la domenica preferisco fare un giro molto lungo partendo presto la mattina per poi dedicare il resto della giornata a fare altro. Una gara ogni tanto mi serve per creare motivazione, darmi quello stimolo in più per migliorare e allenarmi di più”

Il matrimonio con la tua Martina è alle porte, tutto pronto?
“Ormai manca davvero poco al matrimonio e sia io che Martina non vediamo l’ora di coronare il nostro sogno. Ci sono state diverse complicazioni nell’avvicinamento a questo traguardo, ma ora ci siamo e non stiamo più nella pelle. É tutto pronto, chiesa, ristorante, vestito, bomboniere, il 12 settembre io e Martina diventeremo marito e moglie e da li comincerà il nostro cammino insieme, di certo più importante di qualsiasi gara o traguardo in bicicletta”

Stefano Moretti Bio
Per Stefano Moretti il ciclismo è decisamente un affare di famiglia: suo padre Gianni, è un grande appassionato e praticante, ma Stefano nello sport è andato oltre, infatti al di là del ciclismo, ha praticato fino ad un paio di anni fa anche judo, togliendosi nel 2016 la soddisfazione di conquistare la cintura nera.

Nato a Bergamo nel gennaio 1991, abita a Paladina e inizia ad andare in mountain bike a 12 anni. Oggi con
molta costanza, si divide tra il suo lavoro di ingegnere progettista meccanico e la bicicletta.
Nel 2004 e 2005 ho indossato la casacca della Scuola MTB Felice Gimondi si Sombreno e poi il passaggio nel team bresciano Biesse Macosta nel 2006, anni in cui ha vinto le sue prime gare nelle categorie Esordienti e Allievi.

Dal 2007 al 2011 ha corso su strada con la GS Vanotti negli Allievi, con il GC Almenno e il Team fratelli Giorgi negli Juniores e con la SC Cene negli Under 23, raccogliendo su strada due vittorie, tra cui l’arrivo solitario a Comonte di Seriate nel 2009 con la maglia del Team Giorgi e molti piazzamenti.
Nel 2012, la mancanza di risultati tra gli Under 23 e gli studi univeristari lo riportano a correre in mountain bike con la società lecchese del Team Alba Orobia Bike. Dal 2013 al 2015 ha poi gareggiato con il team KTM Protek Dama, prima nella categoria Under 23 e poi Elite, partecipando con la squadra di Monticello Brianza alle alle più belle granfondo e marathon nazionali, riuscendo a cogliere anche dei buoi risultati.

Nel 2016 Stefano ha preso la decisione di correre solo per divertimento nella categoria Master e da allora fa parte della famiglia del Pavan Free Bike togliendosi in questi anni bellissime soddisfazioni. Nel 2016 ha vinto la classifica finale del circuito Brescia Cup e la maglia di Campione Regionale Cross Country, nel 2017 il circuito Orobie Cup, nel 2018 ha chiuso la stagione con quattro vittorie e l’anno dopo ne ha aggiunte altre due alla sua collezione di 60 in carriera.

Giuseppe Mascheri …. semplicità e determinazione

Con il sorriso, la semplicità e la determinazione affronta la vita e la bicicletta. New entry 2020 in Pavan Free Bike, ha vinto subito alla prima uscita con i colori rosso-bianco, ma la sua impresa vera e propria è stato un Everesting, una sfida verticale su una salita della sua Valsassina.

Parlare di inizio di stagione con il botto è quanto mai appropriato a proposito di Giuseppe Mascheri, appena arrivato in Pavan Free Bike, alla prima gara dell’anno a Calusco d’Adda, il 34enne di Introbio, ha inaugurato la serie di vittorie del team, prima di tornare a calzare gli sci sulle piste della sua Valsassina.

Da ragazzino per uno che vive in Valsassina, imparare a sciare è una cosa del tutto naturale, una regola a cui nemmeno Giuseppe Mascheri è sfuggito e dai 6 ai 14 anni deve la sua crescita sportiva ad uno sci club della valle, che lo ha accompagnato nell’agonismo. Al ciclismo si è avvicinato più tardi, “distratto” anche dalla passione per le due ruote a motore. Ha iniziato a gareggiare in mountain bike per puro divertimento solo nel 2015 e da allora non ha perso occasione per mettersi in gioco e dimostrare a se stesso la sua tenacia in gara come nella vita.

Ciao Giuseppe, raccontaci come sei arrivato in Pavan Free Bike?
“Negli ultimi anni durante le gare ho avuto modo di vedere crescere il numero degli atleti della squadra e sui percorsi un’assistenza ai corridori sempre curata, questo mi ha fatto subito capire la serietà del team. Dopo una breve chiaccherata con Claudio, ad inizio stagione la decisione è stata semplice e immediata, dopo un paio di incontri con la squadra ho anche potuto constatare che la vera essenza di Pavan Free Bike è la passione”

Hai iniziato con le gare long distance e nei tuoi cinque anni in mtb hai partecipato in prevalenza a marathon e point to point, quest’anno cosa avevi in programma?
“Si, ho iniziato con le marathon più per casualità che per scelta. Mi hanno dato molte soddisfazioni ed ho avuto modo di crescere come atleta, fino allo scorso anno quando dopo aver provato a correre un paio di gare in circuito ho deciso di lanciarmi nel mondo cross country, con nuovi stimoli e nuovi obiettivi”

Che caratteristiche fondamentali ritieni di avere come sportivo?
“Posso dire di essere molto ambizioso ed avere spirito di sacrificio, preferisco guardare al futuro cercando di migliorarmi e divertirmi il più possibile. Senza sacrificio non è bello ottenere risultati e questi sono la somma di tutto quello che hai fatto prima, anche se non sempre tutti i sacrifici vengono ripagati”

Il giorno dell’Epifania, prima gara e prima vittoria a Calusco d’Adda con la nuova maglia, che giorno è stato quello?
“Una vittoria che mi ha senz’altro fatto piacere, ma a dirla tutta è stata più fortuna che merito…”

E quello della tua prima vittoria nel 2019 a Brenna?
“Più che l’aver vinto la gara, la grande soddisfazione è stata l’aver raggiunto un obiettivo, la prima vittoria appunto”

Come sono andate le gare del restart della stagione?
”Bene direi, alla prima gara dopo la ripresa sono salito sul podio a Rivoli Veronese e ho concluso in quarta posizione al Campionato Regionale. Anche senza competizioni quest’anno sono riuscito a togliermi una piccola soddisfazione con una sfida verticale, un Everesting su una salita vicino a casa mia, la Taceno – Alpe Camaggiore: E’ stata dura, a tratti è sembrato impossibile, l’ho cercato, voluto fortemente ed ottenuto con tutto me stesso, ora lo custodirò per sempre”

Quanto tempo dedichi all’allenamento? Come riesci a conciliarlo con il lavoro?
“Il più possibile, cercando come tutti di incastrare impegni lavorativi, sono artigiano impermeabilizzatore nel settore edile, e famigliari nel migliore dei modi. Di questo l’intero merito va a mia moglie Mari”

Alberto Riva: altra vittoria a Pergine Valsugana

Le prime gare del 2020 del Campione del Mondo hanno regalato grandi soddisfazioni a Pavan Free Bike. Dopo le due vittorie di inizio stagione e il secondo posto di Rivoli Veronese, Alberto Riva ha concesso il bis in Valsugana. Sul podio anche Silvio Olovrap, terzo in una giornata in cui proprio potuto fare di meglio.

Quarta vittoria stagionale per Alberto Riva che si conferma ai vertici delle classifiche anche nel 14° Memorial Bruno Alverà. Sette giorni dopo l’assolo di Pontida, il Campione del Mondo ha aggiunto oggi un altro successo, uno di quelli che non ammettono replica, tornando ad alzare le braccia al cielo con autorità nella Top Class Regionale disputata al Parco Tre Castagni di Pergine Valsugana (TN).
Il 38enne di Arquata Scrivia ha firmato l’assoluta nella seconda gara della giornata, cogliendo la prima piazza sulla distanza dei cinque giri, al termine di una gara in cui ha gestito il ritmo dall’inizio alla fine.

“Avevo segnato questa data sul calendario, ci tenevo a fare bene in questa gara a cui non avevo mai partecipato. Gran bel percorso questo di Pergine, degno di un Campionato Italiano, su cui è stato importante gestire bene le energie perchè alla lunga sapevo che la fatica si sarebbe fatta sentire e così è stato. E’ stata una gara tutta in testa, di quelle che ti fanno dire: oggi ho corso bene!”

Per Riva è arrivata così, la quarta vittoria stagionale, la nona per Pavan Free Bike, che con Silvio Olovrap è salito sul podio del Master 5. Il veterano di Correzzana, dopo le vittorie di Rivoli Veronese e Pontida ha dovuto accontentarsi della terza piazza in una giornata in cui è rimasto lontano dai migliori.

“Non si può sempre vincere” – ha commentato allargando le braccia Olovrap – “Dopo le prime due gare in cui tutto era andato come speravo, purtroppo, oggi non ho corso al meglio delle mie possibilità, nel bilancio di una stagione ci sta”

Nonostante una partenza sofferta, anche la gara di Giorgio Redaelli ha avuto un buon epilogo. Il Master 2 di Usmate Velate, è stato bravo a costruire una buona rimonta, recuperando fino al quinto posto, distante solo 13 secondi dal quarto posto.

Con la prova di Coppa Italia Giovanile, riservato alle categorie Esordienti e Allievi, il Memorial Bruno Alverà ha rimesso in moto sabato anche l’attività giovanile. Al via tantissimi ragazzi tra cui Alessandro Bassi, che ha terminato la gara in 18ª posizione, certamente un buon risultato considerato il livello nazionale di una manifestazione che ha visto in classifica 65 ragazzi Allievi. Buona prestazione anche per lo Juniores Vittorio Bandini che ha gareggiato nella gara nazionale, piazzandosi 21° (77 i classificati) in 1 ora 08’ 25”. La gara è stata vinta dal Campione Regionale Alto Adige, Tobias Oberhammer in 1 ora 00’ 26”.

Continua la conquista di maglie di Pavan Free Bike

Grande affermazione a Pontida per Pavan Free Bike che con tre campioni regionali fa incetta di maglie. Con i titoli di Alberto Riva, Silvio Olovrap e Giovanni Bartesaghi la società di Sovico raggiunge quota 11.

Altre tre maglie sono andate ad arricchire la già affollata bacheca di Pavan Free Bike. Alberto Riva (M2), Silvio Olovrap (M5) e Giovanni Bartesaghi (M6) si sono aggiudicati a Pontida il titolo di Campione Regionale Cross Country. Una gara impegnativa e caratterizzata dal gran caldo quella andata in scena sui sentieri del Monte Canto in cui oltre alle casacche bianco verde griffate dalla rosa camuna la squadra di Sovico ha raccolto anche medaglie e buoni piazzamenti.

“Oggi si correva per i titoli regionali e siamo felici che ad indossare la maglia di campione regionale siano proprio tre atleti che sono da poco con noi ma che hanno alle spalle un ruolino di marcia impressionante. Per loro era facile pronosticare vittorie e podi, regalarci insieme tre titoli regionali ha confermato le aspettative riposte nel nostro team nel corso dei mesi invernali. I ragazzi hanno trovato velocemente il giusto feeling e sono riusciti a far emergere presto le loro qualità e le loro ambizioni”, ha commentato il presidente Antonio Pavan.

Se per le vittorie di Silvio Olovrap e Giovanni Bartesaghi, sempre in testa per tutta la gara, tutto è andato a vele spiegate, quella di Alberto Riva ha avuto un finale thriller a causa di una foratura. Quando aveva la vittoria in tasca, all’ultimo giro il Campione del Mondo ha sbagliato l’ingresso nella prima discesa e ha tagliato il copertone posteriore, riuscendo comunque a imporsi vittorioso il traguardo davanti al compagno di squadra, Giorgio Redaelli.

“Nel secondo giro sulla salita lunga mi sono trovato a fare il ritmo e da quel momento ho iniziato a guadagnare fino ad avere un vantaggio rassicurante, era andato tutto liscio, ma all’ultimo giro ho forato” – racconta Riva – “Ho riparato la gomma con il verme di mastice e grazie anche alla mousse SoulCiccia sono riuscito a mantenere la prima posizione. Mi è arrivato alle costole il mio compagno di squadra Giorgio Redaelli che giustamente si è giocato le sue carte e ho dovuto spingere a tutta fino in fondo per avere la meglio”

Gara molto positiva per il biker di Usmate Velate che ha finito secondo a pochi secondi dal vincitore: “All’ultimo giro ho raggiunto Alberto e sulla salita più ripida ho voluto provarci, l’ho passato ma ero oltre il mio limite così sullo strappo successivo mi ha ripassato ed è arrivato al traguardo 25 secondi prima di me! Comunque grande soddisfazione perchè ho disputato il miglior regionale di sempre e finire secondo dietro ad un Campione del Mondo mi fa capire che sono in ottima forma”

Ottime posizioni per il resto della compagine nella seconda gara del pomeriggio con il quinto posto di Stefano Moretti e il sesto di Cristian Boffelli nella categoria Elite Sport, il secondo di Renato Cortiana, il quarto di Giuseppe Mascheri e il quinto di Mirko Gritti (Master 1), il nono di Carlo Bruzzone (Master 2).

A completare la festa in gara 1 il quinto posto di Stefano Bonadei tra i Master 3, il quarto di Karin Tosato e il sesto di Paola Bonacina nella categoria Master Woman. Ottimo sesto posto anche per Alessandro Bassi, tra i migliori Allievi a Pontida.

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